Senzapensione

Senzapensione
Effetti della pensione del futuro

venerdì 10 febbraio 2012

la destra ringrazia berlusconi

Riforma delle pensioni con allungamento del’età pensionabile e riduzione dei coefficienti, riforma del mercato del lavoro con revisione dell’art. 18, tasse ed imposte come con l’IVA e la benzina, embrionali liberalizzazioni che non modificano privilegi di categorie quali i farmacisti ed i notai e men che meno degli ordini, tutto nel giro di un paio di mesi e tutto digerito senza gradi problemi.
Ma come è potuto succedere in un paese come l’Italia? E’ sufficiente la minaccia del famoso defaul t a spiegare tutto ciò?.
E come possibile che un borghese a tutto tondo, rappresentante di una categoria in voga all’alba della prima guerra mondiale che dopo aver in parte resistito al ventennio fascista si è dissolta all’indomani del varo della costituzione nei rombanti anni del boom economico, sia oggi l’italiano di maggior gradimento nazionale ed internazionale?
Che cosa ha questo algido professore, emblema di quella antica borghesia che non ostenta, che si sente parte della comunità ma ad un tempo diversa, che non esclude il welfare se questo non esclude la camera per dozzinante all’ospedale o il liceo di antico nome per i figli.
Ha che se ne viene dopo 3 anni del peggior berlusconismo conosciuto nel quasi ultimo ventennio e nel corso della peggior crisi di fiducia conosciuta dai partiti e dalla politica italiana.
Tutto, a questo punto, poteva essere accolto e digerito, persino un novello dittatore sul modello dell’antica repubblica romana.
E da dittatore fa quello che gli altri non sapevano fare, nel bene e nel male, secondo misura di quell’equità borghese che prevede che tutti paghino le tasse e al tempo stesso il mentenimento dei privilegi del censo.
E’ l’alba della destra vera, quella del welfare ben temperato, quella della limitata mobilità sociale ma che consente ad ognuno di trovare il suo posto.
Certo, forse non vedremo più giullari e parvenu in politica e certo non rimpiangeremo Berlusconi ma, credetemi, fate un bel saluto alla sinistra rimpiangendo i difficili equilibrismi di Prodi.

Nessun commento:

Posta un commento