Senzapensione

Senzapensione
Effetti della pensione del futuro

lunedì 27 febbraio 2012

Lavoratori italiani: i più poveri di tutti.

Dopo di noi, solo il Portogallo. La sesta-settima potenza industriale, del mondo occidentale ha i lavoratori meno pagati dell'europa. Ci battono persino i greci, che tutto dire.
Per naturale sillogismo, anche le pensioni saranno forse le più basse di tutti, specie per il popolo del contributivo. E peggio ancora andrà per il pubblico impiego se la toria della Signora Marcegaglia, che certo ha nella signora Fornero orecchie attente, avrà un futuro.
Dato il periodo di crisi, dice la Marcegaglia, non sarebbe uno candalo tagliare del 30% lo stipendio dei pubblici dipendenti che, come è noto, son tutti dei privilegiati.
Immaginate ora un pò quale potrebbe essere la pensione di un lavoratore cui venisse tagliato il 30% dei 1200 euro medi che percepisce.
Semplice....QUELLA SOCIALE!

domenica 19 febbraio 2012

Matropaqua grazie a noi.

Sono curioso. Ma con uno stipendioo annuo di 1.200.000 euro quanto sarà la pensione del presidente dell'Inps. Sarà calcolata con il contributivo o con il retributivo? E quando maturerà. Certo, con uno stipendio del genere uno deve pur saper fare qualche cosa. Ma cosa???
Mastropasqua prende un milione duecentomila euro all'anno per amministrare una pura e semplice partita di giro, con le nostre contribuzioni che entrano e che immediatamente se ne escono per pagare le pensioni degli altri. Nessuna gestione dei nostri soldi, nessun investimento, ninete di niente. Un milione duecentomila euro per assistere al flusso dei nostri soldi, al fiume dei nostri versamenti che si disperde e si perde fra miserie inspiegabili e privilegi insopportabili.

venerdì 17 febbraio 2012

IL PRIVILEGIO DEI PENSIONATI (DAI 3000 € IN SU)

L’abolizione del divieto di cumulo fra pensione e lavoro, varata dal governo Berlusconi all’atto del suo insediamento ma votata da tutte le forze politiche dell’arco parlamentare continua a dare gli effetti sperati.
Dai medici ospedalieri, alla dirigenza, ai grand commis dello stato, da tre anni a questa parte, è stato ed è tutto un fuggi fuggi verso verso il traguardo pensionistico.
Poi, si può continuare a lavorare cumulando la pensione allo stipendio di consulente o sumaista in ospedale, di direttore generale presso l’ente pubblico da cui si è appena usciti, di general manager della società pubblica di cui si era direttori.
Che io sappia nessun semplice impiegato è stato riassunto in area pubblica per continuare a fare da pensionato quel che faceva prima.
Che io sappia, a nessun lavoratore metalmeccanico o di qualche grande industria o semplice travet , magari dopo 35-40 anni di lavoro e di lunghi spostamenti con i comodissimi e puntuali mezzi pubblici, è venuto in mente di farsi riassumere ne, tantomeno, la riassunzione gli sia mai stata proposta!
Quella della riassunzione, quella della opportunità di lavorare e di percepire nel contempo la pensione, sembra essere privilegio dell’alta burocrazia, dell’alta dirigenza o di determinate, potenti categorie, come quella dei medici, che non contenti di aver potuto svolgere negli anni attività libero professionale accanto a quella di pubblico dipendente (unica categoria del pubblico accanto a quella degli insegnanti) sono pure riusciti ad assicurarsi una attività perpetua, grazie al blocco degli accessi universitari a medicina e alla conseguente penuria di laureati in medicina.
Privilegi “borghesi” dunque, di fatto riservati ad una particola categoria, difficilmente utilizzabili dal popolo dello stipendi o appena sufficiente a soddisfare i bisogni primari della persona, e forse nemmeno quelli.
Al popolo dei 1200-1300 euro mensili, pure così invidiato da quello dei precari, nulla è invece riservato. Paria senza diritti, senza aspettative, senza pensione, unicamente utili a pagare per tutti, compresi i loro privilegi.
Con l’abolizione del divieto di cumulo siamo dunque al paradosso. Quello che permette, ad esempio, all’ex segretario generale della Provincia di Venezia, di correre in pensione e di farsi riassumere il giorno dopo come Direttore Generale, o al Direttore generale di Veneto Agricoltura di andare in pensione e di essere rinominato il giorno dopo. Dipendenti pubblici privilegiati dallo stipendio annuale a 5 zeri e dalla pensione (retributiva) commisurata.

venerdì 10 febbraio 2012

la destra ringrazia berlusconi

Riforma delle pensioni con allungamento del’età pensionabile e riduzione dei coefficienti, riforma del mercato del lavoro con revisione dell’art. 18, tasse ed imposte come con l’IVA e la benzina, embrionali liberalizzazioni che non modificano privilegi di categorie quali i farmacisti ed i notai e men che meno degli ordini, tutto nel giro di un paio di mesi e tutto digerito senza gradi problemi.
Ma come è potuto succedere in un paese come l’Italia? E’ sufficiente la minaccia del famoso defaul t a spiegare tutto ciò?.
E come possibile che un borghese a tutto tondo, rappresentante di una categoria in voga all’alba della prima guerra mondiale che dopo aver in parte resistito al ventennio fascista si è dissolta all’indomani del varo della costituzione nei rombanti anni del boom economico, sia oggi l’italiano di maggior gradimento nazionale ed internazionale?
Che cosa ha questo algido professore, emblema di quella antica borghesia che non ostenta, che si sente parte della comunità ma ad un tempo diversa, che non esclude il welfare se questo non esclude la camera per dozzinante all’ospedale o il liceo di antico nome per i figli.
Ha che se ne viene dopo 3 anni del peggior berlusconismo conosciuto nel quasi ultimo ventennio e nel corso della peggior crisi di fiducia conosciuta dai partiti e dalla politica italiana.
Tutto, a questo punto, poteva essere accolto e digerito, persino un novello dittatore sul modello dell’antica repubblica romana.
E da dittatore fa quello che gli altri non sapevano fare, nel bene e nel male, secondo misura di quell’equità borghese che prevede che tutti paghino le tasse e al tempo stesso il mentenimento dei privilegi del censo.
E’ l’alba della destra vera, quella del welfare ben temperato, quella della limitata mobilità sociale ma che consente ad ognuno di trovare il suo posto.
Certo, forse non vedremo più giullari e parvenu in politica e certo non rimpiangeremo Berlusconi ma, credetemi, fate un bel saluto alla sinistra rimpiangendo i difficili equilibrismi di Prodi.

mercoledì 8 febbraio 2012

vecchi a 45 anni

E'il tema trattato da un articolo del corriere di oggi, 9 febbraio, prendendo spunto da una indagine condotta dai ricercatori della Bocconi. In pratica, per quanto riguarda il lavoro, si è dispositi ad investire du di una persona sino a quell'età, poco sino ai 50-55, nulla dopo.
In breve, dopo i 50-55 di diventa obsoleti "come un commodore 64" chiosa l'articolista.
Una constatazione che fa a pugni con l'allegro allungamento dell'età pensionabile, dipinto come una ineluttabile necessità non tanto per mantenere i privilegi pensionistici di chi ha già maturato nel retributivo questo istituto, ma anche per aiutare "i giovani" destinati a sopravanzarci nell'attività lavorativa.
E ai quali, a questo punto, nel lungo inverno del nostro scontento che ci aspetta fra nulli riconoscimenti lavorativi ed infelici prospettivie pensionistiche, non ci spetta che dire "ricordatevi degli amici!!!"

lunedì 6 febbraio 2012

I mammoni del ministro cancellieri

Un conto è dire che i giovani si debbano svegliare (magari sollevandosi contro le barriere poste all'ingresso di talune professioni e contro quelle fissate per entrare all'università, tipo medicina) un conto che si debbano "smammare", liberarsi dalle comodità della famiglia e trovare la propria indipendenza.
Forse la ministra non sa che con poco più o meno di 1000 euro (stipendio medio di entrata e di un precario) non si pagano affitti e non si vive. E nemmeno sembra sapere che in italia, uno degli elementi che contribuiscono a limitare la mobilità del lavoro sul territorio è il fatto che siamo l'unico paese ad avere 85% di case di proprietà. L'unico dove per comprare e vendere una csa serve il notaio. L'unico che permette alle agenzie immobiliari di prendere dal venditore e dall'acuirente. L'unico in cui non esiste un vero e prorio mercato dell'affitto e meno ancora dell'affitto pubblico.
E allora, come ci può muovere? Certo, la ministra nella sua attività di prefetto, questo problema non l'ha mai avuto. A lei, il signorile appartamento di rappresentanza glielo pagava lo stato!.

COSA CHIEDIAMO A MONTI

E' IN ATTO UNA VERA E PROPRIA RIVOLUZIONE POPOLARE TRAMITE internet !!!!
Cosa chiediamo a Monti?

L'EUROPA CI CHIEDE DI AUMENTARE L'ETÀ DELLA PENSIONE PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO.

NOI CHIEDIAMO, inoltre,

DI ARRESTARE TUTTI I POLITICI CORROTTI,DI ALLONTANARE DAI PUBBLICI UFFICI
TUTTI QUELLI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO,
O SI DIMETTONO DA SOLI PER EVITARE IMBARAZZANTI FIGURE.

DI DIMEZZARE IL NUMERO DI PARLAMENTARI PERCHE’ IN EUROPA NESSUN PAESE HA COSI’TANTI POLITICI !!
DI ELIMINARE I POLITICI DELLE PROVINCIE PERCHE'CI SONO GIA' QUELLI DELLE REGIONI - DA 40 ANNI !
DI DIMINUIRE IN MODO DRASTICO GLI STIPENDI E I PRIVILEGI A DEPUTATI E SENATORI,PERCHÉ IN EUROPA NESSUNO GUADAGNA COME LORO.
DI POTER ESERCITARE IL “MESTIERE” DI POLITICO AL MASSIMO PER DUE LEGISLATURE COME IN EUROPA TUTTI FANNO !!

DI METTERE UN TETTO MASSIMO ALL’IMPORTO DELLE PENSIONI EROGATE DALLO STATO (ANCHE RETROATTIVAMENTE) MAX. 5.000,00 EURO AL MESE PER CHIUNQUE, POLITICI E NON, POICHE’ IN EUROPA NESSUNO PERCEPISCE 15/20OPPURE 30.000,00 EURO AL MESE DI PENSIONE COME AVVIENE IN ITALIA

DI FAR PAGARE I MEDICINALI,VISITE SPECIALISTICHE E CURE MEDICHE AI FAMILIARI DEI POLITICI POICHE’ IN EUROPA NESSUN FAMILIARE DEIPOLITICI NE USUFRUISCE COME AVVIENE INVECE IN ITALIA, DOVE CON LA SCUSA DELL’IMMAGINE VENGONO ADDIRITTURA MESSI A CARICO DELLO STATO ANCHE GLI INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA, CURE BALNEOTERMALI ED ELIOTERAPIOCHE DEI FAMILIARI DEI NOSTRI POLITICI !!

mercoledì 1 febbraio 2012

Il vitalizio di Giovannina

Da sempre icona della giovane di sinistra, Giovanna Melandri ha improvvisamente palesato tutta la sua insofferenza e preoccupazione per i recenti tagli al vitalizio dei parlamentari. Stando così le cose, Lei che da qualche tempo non è più sotto i riflettori del partito, deve abbandonare l'idea di poter godere a 50 anni del bel vitalizio maturato in 18 anni di parlamentare. Lo avrà nel 2022, in ogni caso ben prima dei 65 anni e molto prima di ogni lavoratore e lavoratrice.
L'accorata doglianza dell'Ex Ministro della Cultura, e l'esplicito appello in difesa del vitalizio, strumento a suo dire utile per impedire che di politica si occupino solo ricchi e professionisti, alla fine fine non stupisce più di tanto. Ne stupisce la manifesta volonta di fare ricorso contro la nuova e penalizzante norma. In fin dei conti, loro possono. Noi NO!