Senzapensione

Senzapensione
Effetti della pensione del futuro

lunedì 31 ottobre 2011

Future pensioni: sempre meno

Lo sapevate? Dal 1 gennaio 2010 sono entrati in vigore i nuovi coefficienti pensionistici. La sottostante tabella (società di analisi Progetica) mostra di quanto le pensioni sono state e saranno penalizzate.

Anni Vecchi Coeff. Nuovi Coeff. Differenza
57 4,720% 4,419% -6,38%
58 4,860% 4,538% -6,63%
58 5,006% 4,664% -6,83%
60 5,163% 4,798% -7,07%
61 5,334% 4,940% -7,39%
62 5,514% 5,093% -7,64%
63 5,706% 5,257% -7,87%
64 5,911% 5,432% -8,10%
65 6,136% 5,620% -8,41%

Accanto ai nuovi coefficienti di calcolo applicati al montante finale della contribuzione occorre tenere presente un altro elemento di calcolo. Infatti li montante finale viene determinato " sommando i contributi di ciascun anno, rivalutato annualmente sulla base del tasso annuo di capitalizzazione risultante dalla variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (PIL) calcolata dall'ISTAT."
Orbene, qual’ è stato il PIL italiano negli ultimi anni? Risposta: QUASI NULLO, ergo i nostri contributi pensionistici non si sono rivalutati per nulla negli ultimi anni. La nostra futura pensione, dunque, diminuisce sempre di più.

domenica 30 ottobre 2011

RENZI: IL NUOVO COME IL VECCHIO. MEGLIO CROZZA!

Ho sentito Renzi in TV parlare di pensioni.
La ricetta è questa...SI PUO' ALLUNGARE L'ETA' PENSIONABILE A PATTO CHE QUEL CHE SI RISPARMIA VADA A FAVORE DI GIOVANIE PRECARI.
BENE, BENISSIMO. Nessuna parola però sulla sperequazione esistente fra chi è già in pensione e chi la paga e fra sistemi (retributivo, contributivo, misto).
In poche parole, sembra che chi oggi lavora sia destinato a non trovare difesa politica nemmeno nel nuovo che avanza.
Come 40-50 enni restiamo quindi a culo scoperto, condannati semplicemente a pagare le pensioni degli altri ma non la nostra.
L'unico politico che ho sentito parlare di pensioni in maniera corretta è stato CROZZA a ITALIALAND. Ha portato l'esempio dei dui illustri personaggi politici famosi per il varo di imoportanti misure pensionistiche. AMATO e DINO. Uno con 30.000 l'altro con 40.000 euro AL MESE.

venerdì 28 ottobre 2011

LE MASERATI DI LA RUSSA

19 MASERATI BLINDATE PER FAR SCORAZZARE COMODI COMODI 19 GENERALI DEL MINISTERO DELLA DIFESA. UNA NUOVA IMPRESA DEL PRODE LA RUSSA.
CHISSA' CHI GLI AVRA' CONSIGLIATO L'ACQUISTO (150.000 EURO ALL'UNA.
IL SOSPETTO PERO' C'E', IN FIN DEI CONTI PER UNA TALE SCELTA SERVE UN ESPERTO DEL SETTORE.
E CHI ALLORA MEGLIO DEL FIGLIOLETTO, GIOVANE COMPONETE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ACI, NOMINATO NON APPENA INSEDIATO IL NUOVO GOVERNO?
CARI MIEI, QUESTI NON AVRANNO MAI PROBLEMI DI PENSIONE.

giovedì 27 ottobre 2011

Pensione a 67 anni e aspettativa di vita

La pensione a 67 anni propone un interrogativo. Ma a 67 anni, Uno, che fa? Ma soprattutto, che cosa gli consentirà di fare una pensione che sarà comunque molto diversa, forse un 40% in meno, di quelle pagate oggi a chi ha lavorato molto meno ed è andato in pensione molto più presto?.
Ah già! Dicono che quasi sicuramente si vivrà più a lungo, ma è tutto da vedere per chi ha magari fatto 40 anni e passa di fabbrica, di intasati mezzi pubblici presi quando è ancora notte, di pasti rimediati, di continue preoccupazioni per il mantenimento del posto di lavoro, di passaggi in cassa integrazione o mobilità, di incertezza nelle prospettive e di stipendi insufficienti a se e alla propria famiglia.
Quest’ultimi poi, insufficienti perché quasi il 33% della retribuzione lorda (fra versamenti del lavoratore 1/3 e del datore di lavoro 2/3) va accantonato per la previdenza, la pensione. Una cifra ragguardevole se ci fate caso. Per uno stipendio medio di circa 1300 euro pari ad un lordo di circa 23-24000 euro l’anno, sono quasi 8000 euro.
Un cifra non poi molto lontana, considerate le previsioni, dal netto (circa 8-900 euro mensili) che riceverà il nostro pensionato di 67 anni.
Se l’aspettativa di vita fosse anche 90 anni, quel pensionato di 67 non riuscirà mai a consumare quanto accantonato in 40 anni e che in 40 anni avrebbe dovuto essere messo a profitto e fruttare alla fine ben altra cifra dei semplici 8000X40.
Soldini, storia di fatica, che il nostro pensionato, al momento della prematura dipartita, non potrà nemmeno lasciare alla propria famiglia.
Quei soldini, frutto della previdenza CONTRIBUTIVA, NON SONO SUOI! Non sono stati accantonati e messi a frutto per lui. Signori, siamo nel sistema MUTUALISTICO. Sono serviti a pagare le pensioni degli altri!

lunedì 24 ottobre 2011

VUOTO SIDERALE

Il Blog è vuoto, sarà per quel che scrivo o perchè i motori di ricerca non funzionano a dovere,nessuno si fa sentire. Sicuramente sarà per colpa mia, perché non posso pensare che il tema PENSIONE non interessi a chi oggi la paga per gli altri. La paga contribendo con una quota quasi pari al 40% del proprio costo del lavoro e la paga vedendo progressivamente affievolire la prospettiva che il proprio diritto alla pensione sia assicurato in futuro.
Perchè la pensione, non solo arriverà sempre più tardi, ma sarà pure sempre più povera e sempre meno commisurata a quanto versato nell'arco della vita lavorativa.
Questa la questione che cerco di far emergere con questo blog. Attorno, il silenzio. Del resto, quando si parla di pensione nei media, appaiono solo politici, pensionati, sindacalisti. Mai un lavoratore, mai chi tiene in piedi il sistema.
Straordinario e sconfortante.

lunedì 10 ottobre 2011

Primi tremori

Sui giornali di oggi è apparsa la notizia che vorrebbe il governo intenzionato ad operare un taglietto sulle pensioni baby. L'annuncio ha immediatamente messo in allarme i sindacati che, come si sa, si reggono per la maggior parte proprio sui versamenti dei pensionati.
Del resto, come si fa ad non essere riconoscenti all'associazione che ti ha permnesso di andare in pensione con 15, 20, 25 anni di lavoro, che non dice nulla sui privilegi dei dipendenti della regione Sicilia, nulla, per anni, su quelli della casta, e che ti ha permesso di andare in quiescenza con il sistema retributivo mentre chi te la paga ci andrà con il contributivo?
Ma è davvero uno scandalo chiedere qualche cosa alle pensioni baby?
Ebbene, come sempre, bisognerebbe distinguere. Perchè con la pensione baby c'è chi ha integrato il bilancio familiare e chi si è pagato l'affitto dello studio professionale di Avvocato, Ingegnere, Architetto, etc...
Per molti è stato un privilegio su un privilegio. Parlo dei motissimi insegnati con studio professionale avviato.
E' da qui che bisognerebbe cominciare per eliminare l'intangibilità dei diritti acquisti.
Ben vengano quindi i taglietti alle baby pensioni, riservandoli però a chi svolge o ha svolto attività professionale e a seconda del reddito familiare. Diciamo sopra i famosi 36.000 e rotti euro...

domenica 9 ottobre 2011

nuova truffa inps

L’articolo dal titolo GIOVANI, SORPRESA PENSIONE ARRIVERA’ AL 70% DEL REDDITTO, apparso sul corriere della sera del 9 ottobre, conferma che l’INPS ha paura che la protesta contro l’attuale sistema pensionistico monti.
Con l’articolo l’INPS vuol rassicurare che i vecchi calcoli sugli effetti del sistema contributivo vanno corretti in ragione dell’allungamento dell’età pensionabile. Sicché pensioni prima calcolate tra il 50 e il 60%, per effetto dell’ulteriore allungamento del periodo contributivo, passano ora al bel valore del 70% dell’ultimo stipendio NETTO.
Notevole scoperta quella che si avrà di più contribuendo di più. E in ogni caso attenzione…si parla dell’ultimo stipendio netto. La truffa è proprio qua.
Perché chi è andato in pensione giusto ieri con 40 anni di contributi ha un assegno calcolato su un lordo pari all’80% del reddito da lavoro dipendente. Il che significa che, tolti i contributi previdenziali che non sono più dovuti, chi è andato in pensione ieri ha un assegno pensionistico sostanzialmente pari al proprio ultimo stipendio.
Una bella differenza quella tra quasi il 100% e il 70%.
Si cerca poi di dimostrare che con l’impiego del TFR nei fondi pensione la situazione per i pensionati del futuro potrà anche essere migliore, dimenticando però di dire che i pensionati di ieri e di oggi il loro bel TFR se lo sono potuti godere in altro modo senza doverlo arrischiare in fondi soggetti alle turbolenze del mercato.
Insomma, raccontando i calcoli in altro modo (casualmente a cura di un ex sindacalista CGIL, sindacato che ormai da tempo, come CISL e UIL rappresenta per la maggior parte pensionati), l’INPS dimostra di avere paura. Forse il momento che vedrà nascere la protesta di chi oggi paga le pensioni degli altri si sta davvero avvicinando.
A meno che con una vera riforma non si voglia mettere al vero problema delle pensioni: i diritti acquisiti di chi in pensione c’è già e magari ci è andato con 15, 20, 25 anni di lavoro (forse neanche effettivo), con il calcolo retributivo, e forse fa pure parte di quel 7% di pensionati che nel 2006 (dato Istat) si portava a casa il 25% delle pensioni di anzianità.
Per non parlare poi della pensione del Sig. Giuliano Amato…