Senzapensione

Senzapensione
Effetti della pensione del futuro

martedì 30 novembre 2010

Onore a Monicelli

Ieri sera Mario Monicelli, il regista dei momenti più felici del cinema italiano, ha colmato la propria esperienza di vita volando. La Sua scelta di porre volontarimente fine alla propria esistenza è un atto di coraggio che può sgomentare ma tuttavia, è un atto coerente di una persona che ha vissuto pienamente e come ha voluto.
Una persona che come ebbe modo di dire, non credeva nella speranza e ammoniva quanti vi prestavano fede. La speranza ci rende schiavi, ci fa chinare la testa, ci induce a sopportare le sopraffazioni. Non dobbiamo sperare!
Un unico appunto si può fare a quest'uomo e alla sua scelta. Quello di essersene andato proprio nel momento in cui il popolo italiano sta dando un, sia pure lieve, segno di ribellione. Chi oggi sale sopra i munumenti e i tetti delle nostre città è gente che sta quardando al futuro e cerca di cambiare un presente di attesa.
Speriamo che il suo gesto, il gesto di un uomo che rimproverava gli italiani di essere l'unico popolo che mai si sia ribellato ed abbia avuto una vera e propria rivoluzione, non sia anche un gesto di sfiducia nei nostri confronti.

lunedì 29 novembre 2010

La Festa del Vitalizio

Articolo Nuova Venezia del 28.11.2010
VENEZIA. Uno pensa che i costi della politica siano solo quelli vivi degli stipendi dei politici, o dei componenti dei consigli di amministrazione da loro indicati negli enti e società pubbliche. Più la benzina per le auto blu, che appena le nomini nessuno le adopera più. O le spese di rappresentanza, tipo il buffet, che dovunque vai non manca mai: quanto si spenderà in catering, per pranzi consumati in piedi, con metà della roba che di solito va buttata? Aggiungi la diaria esentasse, i trattamenti di missione, i rimborsi spese, la giusta mercede di segretari e portaborse che i politici assumono spesso in raddoppio del personale dipendente. Senza dimenticare i benefit: la tessera gratuita dell'autostrada, dell'aereo, del treno, l'abbonamento allo stadio o al posto auto in garage. Pensate che basti? Nossignore: c'è anche la liquidazione e pure a pensione. Quando i nostri politici smettono di fare politica, incassano una cifra che non è certo quella della rottamazione, visto che viaggia con 5 zeri. Più un assegno mensile vita natural durante: il vitalizio. Ecco qui il vitalizio spuntare da una lettera di cinque righe, spedita dal presidente dell'associazione degli ex consiglieri regionali Aldo Bottin, per convocare i 130 soci all'assemblea annuale il 3 dicembre a Villa Cordellina-Lombardi di Montecchio: «La vostra presenza è particolarmente gradita vuoi per la celebrazione dei 40 anni di vita della Regione, vuoi per vederci e, magari, condividere obiettivi come la salvaguardia del "vitalizio" e la sua perequazione tra tutti gli ex». La malinconia di un quarantennale della Regione celebrato quasi da carbonari, quattro mesi dopo la ricorrenza ufficiale tenuta in pompa magna a Venezia, passa in secondo ordine davanti alla salvaguardia del vitalizio: qualcuno sta attentando al nobile istituto. Chi sarà il malintenzionato? E perché si parla di «una sua perequazione tra tutti gli ex»: vuoi vedere che ci sono ex consiglieri di serie A e di serie B? Sarebbe inquietante: dopo l'abolizione della schiavitù negli Usa e il crollo dell'apartheid in Sud Africa, certe discriminazioni si pensavano tramontate. Anche perché il vitalizio oltre ad essere cumulabile è reversibile, va alla vedova, ai figli, alla moglie separata, ai genitori se la morte dell'ex consigliere è prematura. La Regione Veneto stanzia in bilancio una cifra tra i 6 e i 7 milioni di euro l'anno per questo assegno, che è di circa 2.000 euro al mese per una legislatura. E via aumentando. L'interessato ha contribuito per il 30% circa, il resto lo mette l'Erario. Che non abita in Svizzera. Attenzione: il vitalizio non è limitato al Veneto ma riguarda tutti gli ex parlamentari della Repubblica. Vogliamo mettere sulla strada questo esercito di persone, come il presidente della Toscana Enrico Rossi che abolirebbe gli stipendi per sostituirli con gettoni di presenza? Con che cuore assistere alla sperequazione che gli ultimi consiglieri veneti hanno innescato a spese dei loro predecessori, aumentandosi l'assegno? Per fortuna che alla cena è stato invitato l'assessore al bilancio Roberto Ciambetti, leghista. Saprà mettere mano al portafoglio.

28 novembre 2010

mercoledì 24 novembre 2010

lavorare per sempre

Bè, è sicuro!. Con le ultime manovrine non basteranno più quaranta anni di lavoro per andare in pensione. Visto che la vita si allunga (dicono loro che se la spassano in parlamento) di tre anni in tre anni si rivedrà il limite. Probabilmente, per chi andrà in pensione tra il 2020-22 già ci vorranno 42 anni di lavoro.
Un bel problema per precari e per chi ha iniziato tardi. Il rischio di arrivare alla pensione alla soglia dei 70 è una sicurezza. Nulla di male però. Si sarà talmente stanchi che, con la pensione sociale che ci verrà assegnata, non avremo bisogno di invocare l'eutanasia per riposare defintivamente.

martedì 23 novembre 2010

sommovimento sociale

Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati, rischieremmo un sommovimento sociale"
E’ quello che avrebbe detto Antonio Mastropasqua, Presidente dell’INPS e di Equitalia, uomo dai, si dice 54 incarichi, ad un convegno di Anja e Consumatori lo scorso 6 ottobre.
La Notizia è stata riportata dal Corriere della Sere e commentata da Massimo Gramellini sulla Stampa.
In poche parole, dato che il precariato si allunga sempre di più e che sempre di più si attende per entrare nel mondo del lavoro, se si dovesse fare la simulazione della pensione di un attuale precario verrebbe fuori una cifra pari se non inferiore a quella dell’attuale pensione di quasi 400 euro riconosciuta agli indigenti ed ultra 65 enni.
Aggiungiamo che sempre più tardi si potrà maturare la pensione e la domanda per un giovane lavoratore precario sorge spontanea PERCHE’ PAGARE!
Perché pagare per una cosa che non si avrà, perché pagare per chi gode della pensione da lustri essendoci magari andato dopo 20 o 25 anni di lavoro (e ancor meno in alcuni casi) o per pagare il vitalizio dei parlamentari maturato oggi con 5 anni di legislatura, ieri con 2,5 e l’altro ieri anche con un sol giorno di parlamento (cosa di cui molti radicali approfittarono).
Per chi oggi paga, precario o meno che sia, il sommovimento sociale costituisce ormai l’unica possibilità per portare ad equità e ragionevolezza la conquista sociale della previdenza.
Oggi unicamente un furto per chi lavora.