Un blog per parlare di chi lavoratore dipendente, o peggio ancora, lavoratore precario, versa oggi contributi solo per le pensioni degli altri. Per parlare di quello che ci stanno rubando e che nessuno mai ci restituirà.
Senzapensione
martedì 24 aprile 2012
stipendi fermi come nell'83
Dice l'Istat che la forbice fra aumnento degli stipendi (1,2) ed inflazione (3,3,)si è allargata al livello del 1983. Trenta anni fa, quando però l'inflazione viaggiava a doppia cifra e, come insegna la vecchia curva di Philips, la situazione del lavoro era quasi da pieno impiego.
Oggi invece calano gli stipendi, aumenta l'inflazione e pure la disoccupazione, toccando livelli pericolosi per un paese non più abituato da tempo a vivere tensioni socio economiche importanti.
Il rischio, per tutti i lavoratori dipendenti, non è solo quello di vedere minacciato il proprio posto di lavoro, ma di veder compromesso anche quella parte che il nostro lavoro ha sin qui maturato e avrebbe dovuto esser messo da parte per assicurare il nostro futuro pensionistico.
E' proprio la condizione di contingente crisi economica che dovrebbe mostrare la debolezza del sistema pensionistico falsamente mutualistico vigente.
Ai lavoratori dell'economia di crisi si chiede oggi di continuare a pagare contributi per pensioni di altri, maturate con pochi anni di lavoro e con un sistema di calcolo basato sull'ultimo stipendio percepito, mentre quegli stessi contributi versati per tempi sempre più lunghi non ci potranno assicurare la men che minima pensione onorevole e nemmeno essere utilizzati per risolvere il problema contingente. Quello della possibile perdita del lavoro, del bisogno di affrontare problemi emergenti ed affrontere nuove scelte di vita e di lavoro.
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