Senzapensione

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Effetti della pensione del futuro

venerdì 23 aprile 2010

questione di casta

Ordini professionali all’attacco. E noi?
Il Corriere del 6 aprile dedica 2 pagine alla notizia che il Ministro Alfano ha convocato gli ordini professionali per la possibile abolizione della legge Bersani che aveva eliminato la tariffa minima.
Detto in due parole, dopo la Bersani il cliente poteva e può contrattare con il professionista l’importo della prestazione. Con la tariffa minima NO!
Avvocati, ingegneri, architetti, commercialisti, etc.. difendono gli interessi di categoria. Da un lato limitano gli accessi alla professione ai giovani laureati, dall’altro vogliono avere ben assicurato il proprio reddito.
Ricordo a tutti che la prestazione fornita da questi professionisti non è di RISULTATO. Loro sono chiamati a rendere i propri servizi al cliente solo con la normale diligenza riconosciuta alla professione (provate poi voi a farla verificare).
Dice il Corriere, sottolineando l’importanza dei professionisti, che le categorie professionali sono responsabili del 12,5% del PIL italiano. Facendo due conti e considerato che il PIL 2009 è di circa 1750 miliardi di Euro, significa che gli italiani hanno pagato ad Avvocati, Commercialisti, Medici specialisti, Architetti, Ingegneri, Ragionieri, e via dicendo la bellezza di 210 Miliardi di Euro.
210 Miliardi che, a ben vedere, corrispondono ad una parte di PIL conteggiato 2 volte. Prodotto in altra maniera, consumato per i professionisti e quindi riconteggiato.
Ciò detto, quel che mi interessa segnalare è che, mentre tutti si organizzano per difendere i propri interessi, noi continuiamo a stare alla finestra a vedere i soldi della nostra pensione finire, improduttivi, nelle tasche degli altri.
Tra parentesi, molte di queste categorie avevano forme pensionistiche proprie i cui deficit sono alla fine transitati nel calderone del’INPS a spese dei lavoratori dipendenti .
Segnalando al proposito che ancora la categoria degli avvocati ha un proprio fondo che assicura al professionista 2500 euro di pensione dopo soli 35 anni di lavoro a fronte degli stessi versamenti di un normale impiegato o operaio. Il che significa che gli avvocati che si apprestano oggi ad andare in pensione percepiranno mensilmente il 400 % di quanto mensilmente versano alla loro cassa. Per questo stesso motivo, quel fondo è grandemente in deficit. Non vorrei che le iniziative del Ministro Alfano finissero per regalare alle centinaia di migliaia di azzeccagarbugli italiani la pensione pagata dai loro tartassati.

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